Foto e descrizione di Ramaria ordinaria (Ramaria eumorpha)
Ramaria comune (Ramaria eumorpha)
Sistematici:- Dipartimento: Basidiomycota (Basidiomycetes)
- Suddivisione: Agaricomycotina
- Classe: Agaricomycetes (Agaricomycetes)
- Sottoclasse: Phallomycetidae (Veselkovye)
- Ordine: Gomphales
- Famiglia: Gomphaceae
- Genere: Ramaria (Ramaria)
- Visualizza: Ramaria eumorpha (Ramaria vulgaris)
Sinonimi:
Inval è cornuto
- Corno di abete rosso
- Ramaria Invalii
- Clavaria invalii
- Clavariella eumorpha
La Ramaria vulgaris è una delle specie più comuni di funghi cornuti nella foresta. Corpi fruttiferi fortemente ramificati, di colore giallo-ocra crescono in piccoli gruppi in luoghi ombreggiati sulla copertura morta sotto un pino o un abete rosso, a volte formano linee curve o pieni "cerchi di streghe".
Descrizione
Corpo fruttifero da 1,5 a 6-9 cm di altezza e da 1,5 a 6 cm di larghezza Ramificato, cespuglioso, con rami sottili, eretti-dritti. Il colore è uniforme, ocra chiaro o marrone ocra.
Polpa: negli esemplari giovani, fragili, poi aspri, gommosi, leggeri.
Odore: non espresso.
Gusto: con una leggera amarezza.
Polvere di spore: ocra
Stagione e habitat
Estate-autunno, da inizio luglio a ottobre. Cresce sui rifiuti nelle foreste di conifere, abbondantemente, spesso, ogni anno.
Commestibilità
Fungo condizionatamente commestibile (in alcuni libri di consultazione - commestibile) di scarsa qualità, usato fresco dopo l'ebollizione. Per sbarazzarsi dell'amarezza, alcune ricette consigliano un lungo, 10-12 ore, ammollo in acqua fredda, cambiando l'acqua più volte.
Specie simili
Il fungo è simile al giallo Ramaria, che ha una polpa più dura.
L'abete di Feoklavulina (Phaeoclavulina abietina) nella sua variazione ocra può anche essere molto simile a Rogatik Intvala, tuttavia, nella Phaeoclavulina abietina, la polpa diventa rapidamente verde quando danneggiata.
Nota:
Il nome "Corno di abete rosso (Ramaria abietina)" è indicato come sinonimo sia di Ramaria Invalii che di Phaeoclavulina abietina, ma va inteso che in questo caso si tratta di omonimi, e non della stessa specie.
Foto: Vitaly Gumenyuk